Descrizione
“AFFITTAMI!” è viva voce parlante d’autore che esclama dalla copertina al passante per tentarne l’occhio e la mente, fornire alibi alla curiosità letteraria e… farsi afferrare! O, meglio, farsi “scegliere”! Scegliere chi e cosa? Una vita, una delle mille vite che animano l’autore e gli autori!
La storia di Paolo DiVago è ben lungi dall’essere la risposta per chi fosse alla ricerca di un romanzo divulgativo, né tanto meno, pur prestandosi ad un’assonanza, il Dr. DiVago potrebbe mai essere l’improbabile Dr.Zivago di una storia d’amore a più riprese.
Paolo DiVago è invece l’emblema di una realtà concreta e pulsante che anima l’azienda dove egli vive e lavora, e di tutte le migliaia di aziende che esso rappresenta, in profonda analogia per valori, stati e modi di essere e caratteri umani… Chi vive tale mondo lo sa molto bene!
Paolo DiVago non è un manager qualunque: egli non si limita a vivere la superficie della quotidiana vita aziendale, ma crea, fa e disfa il suo proprio mondo fatto di parallele e geniali realtà e interpretazioni che costituiscono il suo cuore e il suo sfogo.
Ebbene sì… al di là delle apparenze fantastiche che la sua mente partorisce e vede e che gli altri non comprendono, lui ha un cuore e con questo sfiora il suo percorso di vita personale e lavorativo senza mai fermarsi: è un treno in corsa Pato-DiVago, che ha già conosciuto la vita molto bene per potersi fermare a parlarne o a spiegarla a qualcuno…
lo fa solo a fine di ogni capitolo, quando dismette per un momento i suoi panni, e in un attimo lancia lo strale a dedica del suo bersaglio; e colpisce. E’ geniale e creativo, in questo, Paolo DiVago, ma chi cercasse in lui una risposta resterebbe deluso, perché non prende al cuore DiVago, e non è personaggio che si faccia amare…
… perché lui ama sé.
E dal suo treno in corsa guarda la sua propria corsa, la sua propria vita, troppo concentrato introspettivamente in sé per potersi soffermare a toccare il mondo di quelle risorse disumane prima e quasi finalmente umane poi…
Un treno in corsa che non si può arrestare: ha tante vite, abiti, emozioni e troppa necessità di viverle e di viverne di nuove per poter concedere un attimo del vero se stesso a chi lo sfiora o fermarsi a cogliere ciò che già gli appartiene… si può solo sfiorare, forse, affittarne un respiro.
DiVago ha si un cuore, ma lo vive in profondità solo nella sua realtà parallela, la vita per lui è una corsa continua… la sua… nella quale non può fermarsi né farsi amare.
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